28 Febbraio 2023 | Domiciliarità

Mappatura per la promozione di welfare di prossimità rivolto a soggetti fragili attraverso un’applicazione digitale con geolocalizzazione

Le nuove tecnologie possono aiutare in modo proattivo nel rispondere ai bisogni sociali e sanitari delle persone più fragili, valorizzando i servizi di prossimità e favorendo processi di ottimizzazione degli interventi. Nell’articolo l’autore presenta, in sintesi, un progetto di geolocalizzazione per la mappatura della fragilità realizzato nell’Unione delle Terre D’Argine.

Mappatura per la promozione di welfare di prossimità rivolto a soggetti fragili attraverso un’applicazione digitale con geolocalizzazione

Le persone cosiddette fragili sono persone che per età, difficoltà economiche, assenza di reti parentali, condizioni di salute…risultano essere particolarmente vulnerabili e non autonome.

 

L’invecchiamento della popolazione correlato all’incremento delle patologie croniche e cognitive, la trasformazione dei ruoli familiari e altre fattori significativi, quali lo spopolamento delle aree interne, il contesto sociale ed economico ad elevata incertezza (aggravato dagli effetti della attuale pandemia) e l’isolamento crescente di significative parti della popolazione (di cui sono indicatori la rarefazione di relazioni significative tra l’altro aggravate dalla pandemia ) genera una crescita esponenziale della fragilità.

 

L’identificazione dello stato di fragilità

Il Sistema di sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità identifica per il 2020/2021come fragile il 16,9% della popolazione ultrasessantacinquenne, pari a circa 2,3 milioni di persone. Lo stato di fragilità è una vulnerabilità latente che coinvolge porzioni crescenti della popolazione con perdita delle capacità adattive ed effetti negativi diretti sulle condizioni di benessere, salute e sostenibilità sociale. Alla crescita costante di situazioni a rischio di fragilità si affianca una crescente difficoltà, da parte dei servizi sociali sanitari e sociosanitari (su cui si è articolato il sistema di welfare), di fornire una risposta significativa ai bisogni dei più fragili.

 

Una risposta ai bisogni espressi dalla fragilità sta nella capacità di progettare interventi che si basino sui criteri di domiciliarità, prossimità e sussidiarietà. Ma queste tre caratteristiche di un nuovo welfare generativo che affronti le lacerazioni che la fragilità segnala sono perseguibili esclusivamente se si è in grado di riconoscere, collocare nel territorio e nel contesto sociale la fragilità stessa.

 

E’ importante fornire supporto ai decisori e ai servizi presenti nei territori allo scopo di creare le premesse di conoscenza, i modelli interpretativi e le basi dati necessarie per:

  • individuare i soggetti fragili in particolare quelli sconosciuti ai servizi
  • intercettarne i bisogni agendo in modo proattivo e preventivo
  • supportarne la resilienza
  • mettere in campo strategie di rete per l’individuazione e la progettazione di interventi di welfare di comunità
  • rafforzare la capacità di sostenere i soggetti fragili anche in situazioni di emergenza e criticità ambientale ( terremoti, disagio bio-climatico, calamità naturali..)
  • fornire opportunità di invecchiamento attivo alle persone attraverso l’impegno in nuove forme di volontariato civico.

 

La mappatura della fragilità

L’ identificazione delle persone fragili e la costruzione di una mappatura della fragilità consente di:

  1.  ottimizzare la conoscenza e l’utilizzo di dati già detenuti da pubbliche amministrazioni ed inerenti soggetti disabili o fragili che già si avvalgono di servizi
  2. far emergere situazioni di potenziale fragilità non già rilevate, profilando i soggetti da monitorare e il loro habitat
  3. raccogliere informazioni mirate a fronteggiare le emergenze quali, ad esempio, persona da contattare in situazioni di emergenza, eventuali barriere di accesso all’abitazione, bisogni particolari di trasporto, di assistenza…)
  4. attivare una rete locale di volontari disponibili ad operare un’azione di “monitoraggio/vigilanza” di soggetti fragili privi di rete parentale
  5. facilitare l’’intervento in contesti di emergenza attraverso l’utilizzo in rete, da parte degli operatori autorizzati dei Servizi e della Protezione civile, di informazioni sulle caratteristiche e localizzazione di soggetti fragili e di una cartografia sinottica per ottimizzare gli interventi e le risorse da mettere in campo
  6. sostenere la progettazione di interventi di inclusione sociale e di lotta all’isolamento sul territorio
  7. supportare la formazione degli operatori professionali, volontari, l’empowerment dei soggetti e dei loro caregiver consentendo di effettuare simulazioni, esercitazioni ecc.

 

Un’esperienza concreta di mappatura della fragilità nell’Unione delle Terre D’Argine

La ricerca di una possibile risposta a queste esigenze sta alla base dell’intervento realizzato nell’Unione delle Terre d’Argine, un insieme di quattro comuni per un totale di oltre 100.000 abitanti della media pianura emiliana. Il progetto rientra nel sistema di “azioni a sostegno della domiciliarità” coordinata dai Servizi sociali dell’Unione dei Comuni in accordo con la Protezione civile territoriale, con la stretta collaborazione del Distretto sanitario e affidato ad “Anziani e non solo” attraverso una procedura ad evidenza pubblica.

 

L’idea progettuale nasce in relazione agli eventi del terremoto del 2012, a seguito dei quali le Istituzioni hanno rilevato le condizioni di bisogno di sostegno e assistenza di un elevato numero di anziani non conosciuti ai Servizi sociali. Conoscere, identificare e interagire con efficacia e rapidità questi soggetti è diventata una delle priorità di intervento. Per sostenere il progetto è stato progettato e realizzato un software quale strumento per una migliore conoscenza della distribuzione e delle condizioni delle persone fragili sul territorio dei Comuni dell’Unione. L’applicativo informatico consente una visualizzazione immediata della residenza degli anziani over 75enni soli o conviventi con altra persona anziana, consentendo di poter finalizzare azioni interventi mirati ai bisogni, valorizzando al massimo i servizi di prossimità e stimolando processi di aggregazione e ottimizzazione degli interventi. Ad esempio per la distribuzione di farmaci o di dispositivi sanitari a domicilio, per interventi di monitoraggio o salvataggio in caso di calamità, per micro interventi di animazione contro l’isolamento sociale.

 

L’intervento di mappatura si è basato sui seguenti requisiti:

  1. Importare informazioni mirate da banche dati già generate da pubbliche amministrazioni (ad es dati provenienti dall’anagrafe dei Comuni, Servizi sociali ecc…)
  2. Aggiornare costantemente, nel server della Pubblica Amministrazione, le informazioni attraverso un algoritmo di riscrittura
  3. Garantire i requisiti di sicurezza, protezione e rispetto della privacy
  4. Integrare le banche dati consentendo la loro interrogazione in modo singolo o in modo accorpato, rendendo i dati di testo ricercabili per parole chiave su ogni banca dati o sull’insieme delle banche dati (es. dati relativi al singolo utente)
  5. Visualizzare “punti di interesse” quali (Farmacie, Ambulatori medici ,Esercizi pubblici) o “centri di socializzazione”( Centri sociali, Parrocchie, Associazioni, indirizzi di volontari formati e disponibili attivabili in caso di necessità)
  6. Abilitare operatori/soggetti accreditati e autorizzati ad intervenire a sostegno di soggetti fragili a fronte di progettualità e in situazioni di emergenza, accedendo ai dati di competenza.
Figura 1 – Prossimità ai punti di interesse
Figura 2 – Esempio di localizzazione sulla mappa

 

Figura 3 – Modello di connessione sicura

 

Il software è centrato su di un sistema di banche dati modulari, accessibili tramite criteri coerenti e integrati di selezione. Punto chiave del sistema è la geolocalizzazione. Il software è supportato, da maschere di ricerca per settore/città /nominativo/codice fiscale e per area geografica, grazie ad uno strumento di selezione diretto delle zone, dei poligoni e delle coordinate nella quali si vuole effettuare l’analisi (strada, quartiere ecc…).

 

Conclusioni

L’intervento di mappatura realizzata nell’Unione delle Terre d’Argine ha consentito la messa in campo di innovative modalità di simulazione a fini della prevenzione di rischi ambientali. Ad esempio, è stata ipotizzata una situazione di rischio esondazione di un tratto del fiume Secchia e sono stati individuati i soggetti residenti nelle zone a rischio, pianificando e ottimizzando i percorsi di intervento per i soggetti individuati non in grado di muoversi autonomamente.

Figura 4 – Esempio teorico di estrazione dati individuali

Un altro supporto progettuale messo in campo è stato quello di identificare gli anziani da contattare per iniziative di socializzazione, verificando e ottimizzando i centri più prossimi a ciascuno di essi: ciò ha consentito di realizzare azioni di prossimità contro l’isolamento e la solitudine delle persone anziane sostenibili e ottimizzate e ha fornito elementi utili per la progettazione urbanistica e la pianificazione dei servizi. L’operatore ha una visione facilitata dell’insieme delle informazioni sull’utente provenienti dalle diverse banche dati1.

 

Gli elementi che hanno consentito il successo dell’esperienza sono stati sicuramente:

  • La disponibilità delle Istituzioni locali a una fattiva collaborazione trovando le strade anche per una gestione condivisa dei dati, nel rispetto rigoroso delle norme della privacy e del principio di autorizzazione all’accesso dati differenziati per i diversi soggetti secondo il loro fabbisogno
  • La disponibilità degli operatori sul campo a includere il “Sistema” nei loro processi, dalla progettazione all’intervento, esponendo con trasparenza i loro bisogni e sfruttando le risorse informatiche per l’ottimizzazione dei loro processi decisionali
  • La decisione del Gruppo di Progettazione di individuare le soluzioni tecnologiche più semplici collaudate e disponibili, mantenendo ogni banca dati nella sua integrità e nei suoi processi di aggiornamento e integrandole, agendo su meccanismi univoci di individuazione dei soggetti e di connessione delle procedure di selezione dati.

 

Martedì 31 gennaio 2023 è stato assegnato al progetto “Piattaforma fragili” il prestigioso riconoscimento “Premio Agenda Digitale” conferito dal Politecnico di Milano all’Unione. Il Premio è promosso dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, che assegna questi riconoscimenti per valorizzare e diffondere le buone pratiche di digitalizzazione. La Piattaforma Fragili ha ottenuto questo riconoscimento proprio perché utilizza le nuove tecnologie per rispondere ai bisogni sociali e sanitari in modo proattivo, passando quindi da un approccio attendista ad uno di iniziativa e prevenzione.

 

Alcune settimane fa è stato rinnovato il Protocollo di intesa fra i diversi soggetti Istituzionali coinvolti al fine di continuare la collaborazione già in corso e implementare, con ulteriori strumenti informatici, le aree di impiego della “mappatura”.

Note

  1. L’operatore ha una visione facilitata dell’insieme delle informazioni sull’utente provenienti dalle diverse banche dati

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