Recensione
Riabilitare l’anziano: teoria e strumenti di lavoro (dal libro di G. Bellelli, M. Trabucchi, Carocci Faber Editore, Roma 2009)
Il volume si propone di offrire un contributo scientificamente appropriato al tema della riabilitazione dell’anziano, e vuole fornire modelli operativi efficaci nella pratica clinica quotidiana. Esso raccoglie l’esperienza e gli studi nel campo da parte degli autori, ed è arricchito dai contributi di valenti colleghi esperti prevalentemente in area neurologica e fisiatrica, di operatori sanitari (infermieri, terapisti della riabilitazione, terapisti occupazionali) e dirigenti amministrativi di strutture riabilitative.
Il volume parte dalla considerazione che, nel corso degli ultimi anni, l’epidemiologia dei bisogni è profondamente cambiata in ambito riabilitativo, in funzione di vari fattori tra cui la crescita esponenziale dell’età media della popolazione, una crescente compressione della disabilità verso le fasce di età più elevate, la maggiore instabilità clinica dei ricoverati. Oggi la precoce dimissione dagli ospedali, per la pressione esercitata dai sistemi di remunerazione delle degenze con i DRG, favorisce la presenza nei reparti di riabilitazione di pazienti anziani fragili, per la cura dei quali sono richieste grandi competenze e sensibilità rispetto alle malattie croniche e alla disabilità, una forte integrazione tra le professionalità ed una comune competenza multidimensionale.
Dopo una prima parte in cui è delineato il fondamento teorico della riabilitazione dell’anziano, il volume fa il punto sul materiale necessario per la costruzione della documentazione sanitaria, degli strumenti di comunicazione interdisciplinare ed interprofessionale e dell’assessment geriatrico. Vengono poi affrontate con un taglio prettamente clinico e pragmatico le problematiche che il riabilitatore geriatra incontra nella sua pratica quotidiana, con particolare riferimento alle sindromi geriatriche, ai deficit cognitivi (delirium e demenza), ai disturbi del tono dell’umore ed alle comorbilità somatiche. Nella terza parte del volume si delineano i possibili spazi di interesse per la psicologia e la neuropsicologia in ambito riabilitativo e si suggerisce l’uso di tecniche specifiche (quali la stimolazione dei neuroni mirror). Nell’ultima parte del volume vengono affrontati i temi della terapia occupazionale e quello della riabilitazione nelle residenze sanitarie assistenziali. I capitoli finali illustrano, l’uno lo stato dell’arte sulla rete dei servizi di assistenza dell’anziano, e l’altro il tema della ricerca in riabilitazione.
Questo volume è l’espressione di un percorso di cura e di attenzione verso i bisogni di riabilitazione delle persone disabili anziane. I lettori potranno cogliere all’interno di ogni singolo contributo uno spirito di vicinanza al malato (ed ai suoi familiari) che si esprime anche attraverso la ricerca di nuove proposte di intervento, sempre partendo da una base scientifica forte.