1 Dicembre 2004 | Residenzialità

Dal Sud un modello di residenzialità geriatrica: “Villa Giovanna” di Bari

Residenzialità geriatrica

Italia divisa in due. Anche per quanto riguarda l’assistenza agli anziani – e in particolare la disponibilità di residenze geriatriche – l’assioma è ampiamente accettabile, sia per quanto riguarda l’offerta di posti letto (concentrata nel Nord quasi per l’80%), sia per la qualità dei servizi, sia infine per l’esistenza o meno di una rete assistenziale e di una integrazione tra residenze e territorio. Contro questa dicotomia va l’esperienza che ci viene inviata dal geriatra pugliese dottor Franco Mastroianni, inerente la residenza per anziani “Villa Giovanna” di Bari. In essa sono riportate le caratteristiche abitative e sanitarie della struttura, le modalità operative in termini di valutazione, di assessment, di raccolta dati, oltre che le caratteristiche socioepidemiologiche della popolazione ricoverata. Purtroppo ragioni di spazio ci impediscono di riprodurre integralmente la comunicazione. Ci pare tuttavia interessante riportarne alcuni dati salienti, sperando che il dottor Mastroianni non ce ne voglia per l’arbitraria operazione di taglio.

 

Villa Giovanna ospita una popolazione di 300 soggetti, le cui caratteristiche (tabelle 1, 2 e 3) sono assolutamente sovrapponibili a quelle di analoghe strutture del Nord Italia, compresa l’elevata percentuale di soggetti con deficit cognitivo severo. Meritano attenzione le caratteristiche abitative della struttura, che prevedono ampi spazi per favorire il wandering dei soggetti affetti da disturbi comportamentali, e le vaste vetrate che consentono una sorveglianza continua degli ospiti. Grazie a ciò è possibile limitare al massimo l’uso di farmaci sedativi. Un’altra caratteristica del centro è la forte impronta riabilitativa (70% dei ricoverati). Ciò vale soprattutto per la riabilitazione dei soggetti con frattura di femore. A tal proposito, la percentuale di cadute che hanno determinato la frattura del femore è stata del 4%, in linea con i dati della letteratura.

 

Particolare attenzione viene posta alla prevenzione delle lesioni da decubito. Una attenta valutazione del paziente allettato, un esame approfondito dei fattori di rischio e la messa in opera di tutte le misure di prevenzione (alimentazione, igiene, presidi antidecubito) ha consentito di tenere l’incidenza delle lesioni da decubito insorte in struttura sotto il 3 %, mentre la percentuale di ospiti che presentava un decubito all’ingresso è stata del 9 %. Nel centro tutte le lesioni da decubito vengono fotografate ai diversi stadi di malattia; le immagini sono quindi registrate su un supporto informatico e vengono periodicamente analizzate per verificarne l’andamento e per monitorare l’efficacia delle procedure di prevenzione e di terapia.

Tabella 1 – Caratteristiche della popolazione
Tabella 2 – Autonomia funzionale
Tabella 3 – Funzioni cognitive globali

Altro aspetto rilevante è la valutazione dello stato nutrizionale, studiato mediante la somministrazione del Mini Nutritional Assessment e la valutazione dell’albumina plasmatica. Come si osserva dalla tabella 4, quasi la metà degli ospiti presentava all’ingresso disturbi di tipo nutrizionale.

Tabella 4 – Valutazione nutrizionale all’ingresso

All’ingresso, nella compilazione della cartella sociosanitaria, vengono riportate le patologie ed il cosiddetto motivo del ricovero (tabella 5). La provenienza degli ospiti indica l’esatta collocazione della struttura: a metà strada tra l’ospedale ed il domicilio. Pertanto il centro di fatto assume le caratteristiche di una residenza sanitaria assistita (RSA).

Tabella 5 – Valutazione nutrizionale all’ingresso

La valutazione del tono dell’umore all’ingresso viene eseguita somministrando la Geriatric Depression Scale (GDS). I risultati dimostrano un’alta percentuale di soggetti affetti da sintomi depressivi (59%) Elevata la presenza di polipatologie (tabella 6). Ovviamente, a questa si associa una polifarmacoterapia, con i conseguenti problemi di gestione di eventi avversi e di interazioni farmacologiche (Tab 6).

Tabella 6 – Patologie all’ingresso (%)

In conclusione, i dati provenienti da Villa Giovanna sono ampiamente sovrapponibili a quelli riscontrabili nelle RSA del Nord Italia di ottimo livello.

Quanto alla pessimistica fotografia della realtà geriatria del territorio (carenza di cultura geriatrica, distorsioni del processo assistenziale con un notevole aggravio dei costi pubblici, peggioramento della qualità della vita del soggetto anziano istituzionalizzato, ricoveri incongrui di soggetti anziani, ecc.) il collega barese si consoli: anche sotto questo aspetto, la sua realtà è molto più vicina a quella del Nord di quanto attesti la geografia.

 

Tratto dal lavoro originale: “L’esperienza di un centro residenziale integrato per anziani” di Mastroianni F., Armenise MT, La macchia R., Caricola F., Nesta G.**,Valerio T.**, Stifanelli F.**, De Francesco M.P.**,Vitella G.** 
*Geriatra, Coordinatore Sanitario

**Infermieri professionali Centro Residenziale Integrato per anziani “Villa Giovanna” – Bari

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