1 Settembre 2012 | Residenzialità

Il progetto MARA: Miglioramento dell’Assistenza nelle Residenze per Anziani

Il progetto MARA: Miglioramento dell’Assistenza nelle Residenze per Anziani

Il progetto Miglioramento dell’Assistenza nelle Residenze per Anziani (MARA) è un’iniziativa che nasce con il preciso scopo di sollevare il problema della qualità dell’assistenza all’interno delle residenze per anziani e case di riposo. Il progetto nasce dall’intuizione di alcuni medici che operano in quei luoghi e in altri ambiti assistenziali, convinti della necessità di rendere sempre più efficaci le cure prestate alle persone non autosufficienti che ivi sono ricoverate. Il progetto è stato supportato in modo incondizionato da Sanofi Aventis, che ha reso possibile il complesso lavoro di stesura dei testi attraverso il supporto economico e l’appoggio morale, quello di una grande azienda interessata al benessere delle persone meno fortunate.

 

Tra i primi compiti che i curatori del progetto MARA si sono dati, vi è stato quello della realizzazione di un volumetto che si occupasse di alcune tra le maggiori problematiche mediche ed assistenziali nelle Residenze per Anziani. In questa prospettiva è stato identificato un certo numero di medici e responsabili di struttura ai quali è stato affidato il compito di approfondire gli argomenti nella letteratura scientifica più recente ed elaborarne i contenuti. Ogni gruppo è stato coordinato da un collega, che ha avuto la responsabilità di raccogliere i contributi dei componenti e di predisporre un testo unitario, il quale – a sua volta – è stato rivisto da un opinion leader esperto della materia che – pur non lavorando nell’ambito residenze – avesse una particolare sensibilità per i temi trattati. Il testo è a disposizione di chiunque voglia approfondire le modalità di cura degli anziani istituzionalizzati.

 

I temi trattati, lo scompenso cardiaco, la trombosi venosa profonda, la fibrillazione atriale, il diabete mellito, le infezioni polmonari sono tra le patologie più comuni ed, al contempo, rappresentano alcune tra le problematiche di più difficile gestione nelle residenze per anziani. Il testo non riporta linee guida né protocolli ma, piuttosto, indicazioni operative che permettano al medico di confrontare la propria personale esperienza con la cultura e l’esperienza di chi ha redatto il volume. Nelle aspettative di chi lo ha curato, questo volumetto vuole costituire un punto di partenza per sensibilizzare un numero crescente di medici ed amministratori a discutere attorno ai temi della terapia nelle residenze per anziani, attraverso un progressivo allargamento dei temi trattati ed un coinvolgimento in incontri di formazione diffusi nel territorio. Retoricamente si potrebbe affermare che è stata lanciata una sfida contro una visione pessimista e residuale, quale è quella, purtroppo, che spesso è presente all’interno delle residenze per anziani.

 

L’ambizione è anche quella di porre le basi per la creazione di un’associazione di medici ed operatori delle residenze per anziani sulla falsariga dell’American Medical Directors Association (AMDA), associazione scientifica molto nota negli USA. L’AMDA è stata capace, negli anni, di riunire un numero crescente di tutte le figure che, a vario titolo, si occupano dell’assistenza alle persone fragili nelle residenze attorno a temi assistenziali di grande interesse pubblico, sensibilizzando politici, amministratori locali e non, cittadini, associazioni di volontariato. L’AMDA tutti gli anni organizza un congresso ormai di caratura internazionale, rivolto a chiunque lo desideri, invitando pensatori, scienziati, politici di spicco.

 

Tale associazione ha valorizzato il mondo delle Nursing Homes (le Residenze per Anziani statunitensi), diffondendo sempre più una cultura specifica sui problemi dell’assistenza alle persone anziane istituzionalizzate, enfatizzando i plus di modalità specifiche di cura e riducendo i minus che talvolta derivano dall’ambiente di cura. Molto tempo fa (quasi vent’anni orsono) uno dei curatori del volumetto MARA introduceva un libro in-titolato “Medicina nelle residenze per anziani“ scrivendo: “È stato sostenuto che i medici non amano lavorare in casa di riposo: forse in passato questa affermazione era vera ed ancor oggi ha motivazioni di ordine normativo, però il fascino della presa in carico globale di stati di cronicità e di non autosufficienza coinvolge molti giovani, che ritengono questa una delle frontiere della medicina moderna, alla quale merita di dedicare impegno umano e competenze tecniche. Infatti gli ospiti di una struttura per anziani traggono molto vantaggio da una cura attenta e qualificata…”.

 

Sono passati anni, ma non è cambiato lo spirito con il quale si affronta la cura delle persone ospiti delle residenze; anzi, da molti punti di vista cultura e sensibilità sono nettamente migliorate. È stato un impegno che la medicina geriatrica italiana ha saputo onorare in modo del tutto particolare attraverso la collaborazione di molti. Oggi si deve continuare il percorso, nonostante i cambiamenti che sono sotto gli occhi di qualsiasi osservatore attento, da una parte in meglio perché è maggiore l’attenzione della medicina verso i vecchi ammalati, dall’altra in peggio perché si diffonde sempre più una logica quantitativa, che mette in dubbio l’opportunità delle cure per le persone anziane gravemente compromesse sul piano funzionale e clinico. Non è possibile fare un bilancio definitivo sull’evoluzione della medicina delle cronicità avvenuta in questi anni, ma è lecita una speranza fondata sulla cultura, l’esperienza e la coscienza di tanti medici che operano nelle residenze per anziani.

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