1 Marzo 2014 | Recensioni

Valutazione di una strategia di interventi multipli e specifici nella riduzione delle cadute dei pazienti in un ospedale per acuti: uno studio controllato e randomizzato

Valutazione di una strategia di interventi multipli e specifici nella riduzione delle cadute dei pazienti in un ospedale per acuti: uno studio controllato e randomizzato

Commento

Le cadute dei pazienti ospedalizzati rappresentano uno degli eventi avversi (annoverati tra gli eventi sentinella) per gli esiti che spesso ne derivano, sia nel breve (lesioni cutanee, fratture, paura di cadere) che nel lungo periodo (morte).

 

Complessivamente la validità interna dello studio analizzato è consistente, non avendo rilevato particolari bias nella sua conduzione; tuttavia l’analisi statistica era limitata, perché basata su pochi casi. Inoltre la descrizione dell’intervento era incompleta, anche se gli autori rinviavano alle raccomandazioni di alcune linee guida.
Il fatto che il programma individualizzato per il gruppo sperimentale fosse realizzato solo dai ricercatori pone delle incognite sull’applicabilità nella realtà clinica e di conseguenza sull’efficacia pratica (effectiveness) nel tempo. Tuttavia tale ruolo potrebbe essere assunto da un infermiere esperto nella valutazione e prevenzione delle cadute.

 

Inoltre, come gli autori evidenziano, il programma era rivolto ai pazienti ad alto rischio che però rappresentavano solo il 20% dei pazienti reclutati.
Ciò premesso, ulteriori studi sarebbero necessari per avvalorare tali risultati, e per ricercare ulteriori esiti anche nelle persone con un rischio moderato, aspetto non considerato dagli autori.

 

Nonostante i limiti sopra riportati, i risultati dello studio sono molto rilevanti per la pratica assistenziale e potrebbero essere testati anche nel nostro contesto.
Non esistono ostacoli all’applicazione dei risultati poiché sono descritti i fattori facilitanti e gli ostacoli all’applicazione degli interventi preventivi sulle cadute. Va considerato però che lo studio ha il limite di essere stato applicato in un solo centro di studio. Le procedure tecniche e gli strumenti adottati sono descritti e riproducibili. Tuttavia l’applicazione dei risultati nel nostro contesto potrebbe necessitare di strategie che superino le resistenze culturali e che prevedano l’utilizzo di ausili come ad esempio letti bassi, che sono già abitualmente usati nel setting in cui è stato svolto lo studio.
In merito al Modello II di Hendrich sul rischio di caduta (in appendice la scala nella versione originale e nella traduzione italiana), uno studio di validazione condotto in un ospedale italiano (reparto di geriatria) ha mostrato una buona sensibilità della scala (86%), ma una bassa specificità (43% – un valore inferiore rispetto allo studio di validazione originario condotto da Hendrich (1) e una buona affidabilità in termini di accordo tra i valutatori (inter-rater reliability), pari all’87% (Ivziku et al., 2011).

Appendice 1 The Hendrich II Fall Risk Model
Nota 1: Capacità di un test di identificare i soggetti che presentano la malattia e corrisponde alla proporzione di soggetti realmente ammalati identificati come tali dal test.
Nota 2: Capacità di un test di identificare i soggetti che non presentano la malattia e corrisponde alla proporzione di soggetti realmente sani che sono identificati come tali dal test. 

Appendice 2 The Hendrich II Fall Risk Model (traduzione italiana)

Bibliografia

Gray-Miceli D, Fall Risk Assessment for Older Adults: The Hendrich II Fall Risk Model, Try This, Best Practices in Nursing Care to Older Adults Hartford Institute for Geriatric Nursing, New York University, College of Nursing, Issue Number 8, Revised 2013.

Hendrich AL, Bender PS, Nyhuis A, (2003) Validation of Hendrich II fall risk model: a large concurrent case/control study of hospitalized patients. Applied Nursing Research 16, 9–21.

Ivziku D, Matarese M, Pedone C (2011). Predictive validity of the Hendrich fall risk model II in an acute geriatric unit. Int J Nurs Stud, 48(4), 468-74.

Matarese M, Ivziku D, Il modello Hendrich II per la valutazione del rischio di cadute per pazienti ospedalizzati, L’Infermiere N°6 – 2012.

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